Siamo a Bari, e il
mare della città pugliese prende il posto di quello del Golfo di
Trieste. In una giornata uggiosa dove una fine pioggerellina fa da
scenografia, cerchiamo un contenitore per conferire le nostre cinque
lampade a risparmio energetico esauste. Ci rechiamo presso cinque punti vendita di materiale elettronico per acquistare delle lampade e verificare la presenza di un contenitore per il recupero. Cominciamo da un punto vendita Unieuro:
siamo fortunati, al centro assistenza clienti le addette al servizio,
oltre ad essere gentili, con soddisfazione ci dicono che provvedono al
recupero e al successivo trasporto presso il centro di smaltimento. Uno a
zero per l’ambiente e palla al centro.
Districandoci nel traffico
tentacolare di Bari, ci rechiamo da Brico Casa Deodato.
Il pareggio è fulmineo: l’addetto alla vendita di reparto ci dice che
non provvedono al ritiro, e non sa neanche indicarci dove poter andare a
gettare le lampade. Riprendiamo la tangenziale barese e raggiungiamo Euronics:
è un classico, l’uno due porta in vantaggio gli avversari nel momento
migliore. Neanche in questo caso le lampade vengono ritirate e le
addette al servizio accoglienza non sanno indicare una soluzione. Fine
del primo tempo e squadre negli spogliatoi. Si riprende senza cambi,
fischio di inizio e via in cerca del pareggio. Ma arriva il tre a uno
che spezza gli entusiasmi: neanche Media World ha
previsto un servizio di ritiro. Siamo ormai agli sgoccioli, ma la voglia
di combattere non viene meno e, nonostante la partita decreti vincitore
l’avversario, in “zona Cesarini” si accorciano le distanze: Leroy Merlin
ha predisposto un cartone dove riciclare le lampade.
Finalmente,
possiamo conferire quattro delle cinque lampadine esauste ancora in
nostro possesso. Non sappiamo quanto un cittadino medio spenderebbe
un’intera mattinata alla ricerca dell’isola ecologica perduta; di fatto,
resta il problema di una scarsa informazione, ma soprattutto della difficoltà nel ricevere un servizio che dovrebbe essere a portata di mano.
FONTE: Giorgio Ventricelli
blog EnergiAlternativa/Greenme.it
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