“Colui che rispetta l’ambiente salva la terra e non la padroneggia né l’assoggetta” (M. Heidegger)

venerdì 21 giugno 2013

Dove si ricicla una lampada a risparmio energetico?


M’illumino di immenso”, scrisse Giuseppe Ungaretti nelle trincee della Grande Guerra dopo che la luce del primo mattino illuminò il mare di Trieste. Se questa luce fosse stata a risparmio energetico cosa avrebbe potuto scrivere il celebre poeta? Forse “m’illumino di meno”. Il gioco di parole aiuta ad entrare in un racconto che vede protagoniste le lampade a risparmio energetico e  il  loro corretto smaltimento.

Ogni anno, in Italia circa centoventi milioni di lampade a basso consumo di energia vengono immesse sul mercato. Insieme a piccoli e grandi elettrodomestici come frigoriferi e computer, sono un rifiuto classificato RAEE. Importante è il loro recupero e il corretto smaltimento, visto che il 95%  di una lampada può essere riciclato. Ma a chi deve rivolgersi un cittadino che vuole riciclare una lampada a risparmio energetico? Qui, inizia il racconto.

Siamo a Bari, e il mare della città pugliese prende il posto di quello del Golfo di Trieste. In una giornata uggiosa dove una fine pioggerellina fa da scenografia, cerchiamo un contenitore per conferire le nostre cinque lampade a risparmio energetico esauste. Ci rechiamo presso cinque punti vendita di materiale elettronico per acquistare delle lampade e verificare la presenza di un contenitore per il recupero. Cominciamo da un punto vendita Unieuro: siamo fortunati, al centro assistenza clienti le addette al servizio, oltre ad essere gentili, con soddisfazione ci dicono che provvedono al recupero e al successivo trasporto presso il centro di smaltimento. Uno a zero per l’ambiente e palla al centro. 

Districandoci nel traffico tentacolare di Bari, ci rechiamo da Brico Casa Deodato. Il pareggio è fulmineo: l’addetto alla vendita di reparto ci dice che non provvedono al ritiro, e non sa neanche indicarci dove poter andare a gettare le lampade. Riprendiamo la tangenziale barese e raggiungiamo Euronics: è un classico, l’uno due porta in vantaggio gli avversari nel momento migliore. Neanche in questo caso le lampade vengono ritirate e le addette al servizio accoglienza non sanno indicare una soluzione. Fine del primo tempo e squadre negli spogliatoi. Si riprende senza cambi, fischio di inizio e via in cerca del pareggio. Ma arriva il tre a uno che spezza gli entusiasmi: neanche Media World ha previsto un servizio di ritiro. Siamo ormai agli sgoccioli, ma la voglia di combattere non viene meno e, nonostante la partita decreti vincitore l’avversario, in “zona Cesarini” si accorciano le distanze: Leroy Merlin ha predisposto un cartone dove riciclare le lampade. 

Finalmente, possiamo conferire quattro delle cinque lampadine esauste ancora in nostro possesso. Non sappiamo quanto un cittadino medio spenderebbe un’intera mattinata alla ricerca dell’isola ecologica perduta; di fatto, resta il problema di una scarsa informazione, ma soprattutto della difficoltà nel ricevere un servizio che dovrebbe essere a portata di mano. 



FONTE: Giorgio Ventricelli 
blog EnergiAlternativa/Greenme.it


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