Battaglie con gli operatori e perfino scontri tra ministeri (Sviluppo e Ambiente). Ma alla fine, seppure in ritardo di quasi un anno rispetto ai tempi che l'Italia aveva promesso a se stessa e alla Ue, ecco il varo dei due attesissimi decreti che tracciano i nuovi incentivi per le energie rinnovabili, a colpi di tagli ma anche di estensioni. Tagli iniziali del 30%, ma che con progressione temporale arriveranno al 50%, per i sussidi dell'attuale Quarto conto energia per il fotovoltaico, in scadenza e in sostituzione con un "Quinto conto" che deve comprensibilmente conciliare il freno alla spesa finanziata con tutte le bollette degli italiani e l'ossigeno vitale che va garantito al settore e alla corsa verso l'energia sostenibile.
Estensioni, intanto, a molte delle energie verdi rimaste finora ai margini delle attenzioni, malgrado il loro eccellente potenziale. E' il caso della geotermia, delle le biomasse e di quello che è potenzialmente il nostro campione tecnologico e commerciale nazionale: il solare a concentrazione.
Via, dunque, con i decreti firmati ieri in tarda mattinata dai ministri dello Sviluppo Corrado Passera, dell'Ambiente Corrado Clini e dell'Agricoltura Mario Catania. A conferma delle anticipazioni delle scorse settimane il quinto conto energia partirà improrogabilmente (bocciate le richieste di "moratoria") nei primi giorni di settembre, 45 giorni dopo lo sforamento dei 6 miliardi di euro totali incentivati dal Quarto conto, che verranno raggiunti (il contatore è sul sito) entro fine luglio.
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