“Colui che rispetta l’ambiente salva la terra e non la padroneggia né l’assoggetta” (M. Heidegger)

lunedì 18 giugno 2012

Italia - abbattere il debito con produzione di energia da fonti rinnovabili

Arriva dall'Olanda un'idea per risolvere la crisi in modo diverso dalle strategie economiche che prevedono di fare fronte al debito pubblico italiano creando un altro debito con i finanziamenti dell'Europa. La proposta riportata dal quotidiano "Nrc Handelsblad" prevede, secondo quanto riferisce Green Style, la conversione del debito in autorizzazioni per costruire impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. A lanciare la proposta è Sweder van Wijnbergen, un economista Danese. Secondo i suoi calcoli paesi come Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Irlanda potrebbero concedere autorizzazioni su una percentuale del proprio territorio compresa tra l'1 e il 2 per cento, riuscendo così a ripagare fino al 30 per cento del rispettivo debito. La riduzione del 30 per cento del debito è calcolata prendendo in considerazione l'inflazione media annua del 2,5 per cento, il profitto di 1,5 centesimi di euro per kiloWattora - tra il 2020 e il 2045 - e una produzione annua stimata di 70 GWh per chilometro quadrato.

Come è facile immaginare ognuno dei Paesi ha un debito diverso, ma anche caratteristiche climatiche diverse. La Spagna e l'Italia, ad esempio, potrebbero concentrarsi sul fotovoltaico, l'Irlanda sull'eolico e il Portogallo su un equilibrio tra entrambe le tecnologie. L'Irlanda ha circa 40 miliardi di debito e dovrebbe concedere agli investitori circa 550 km quadrati che significa una quota inferiore all'1 per cento del suo territorio. Il debito della Grecia ammonta a 210 miliardi che significa una superficie di 2.800 chilometri quadrati, pari al 2 per cento del suo territorio. I 78 miliardi di debito del Portogallo corrispondono a 1000 chilometri pari all'1 per cento del territorio. Non viene invece presa in considerazione la stima per l'Italia.

Al pensiero di van Wijnbergen si associa anche Marco Witschge, direttore della "Nederland Krijgt Nieuwe Energie", la fondazione olandese che si occupa di sviluppo sostenibile e di energie rinnovabili, che ritiene conveniente combinare la crisi del debito con quella energetica, al fine di ottenere due effetti positivi. Il primo è di generare occupazione nei Paesi interessati allo scambio tra debito ed energia, il secondo è di stabilizzare negli anni il debito stesso perché la strategia di van Wijnbergen significa trasformare i miliardi di debito in un investimento a lungo termine.

fonte - ANSA

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