“Colui che rispetta l’ambiente salva la terra e non la padroneggia né l’assoggetta” (M. Heidegger)

mercoledì 22 agosto 2012

Chiudono le due grandi industrie del fotovoltaico europeo, la Cina non lascia scampo

La guerra è cominciata in primavera, gli Usa hanno messo in campo i dazi doganali per evitare il dumping cinese che, con i suoi prezzi sottocosto, faceva concorrenza sleale alle industrie del fotovoltaico americano.

In Europa non siamo riusciti a difenderci, la Cina aveva minacciato pesanti ripercussioni se l'Ue avesse messo dei dazi come l'amministrazione Obama. La tedesca Sovello e la danese Vestas stanno per chiudere i battenti. La prima, una delle aziende leader con sede nella Sassonia-Anhalt nell'est della Germania, deve ora mandare altre 500 lettere di licenziamento dopo le prime 500 di inizio agosto, nell'attuale situazione di insolvenza si e' riusciti solo a reperire i fondi per pagare i salari di questo mese.


"Al di la' di questo mese non ci sono più soldi", ha precisato Floether, il curatore fallimentare, il quale ha aggiunto che la ricerca di un investitore disposto a rilevare l'azienda continua, anche se in mezzo alle difficoltà perché il fatturato nelle ultime settimane è fortemente regredito. Il presidente regionale del sindacato per la chimica e l'energia (IG Bce), Erhard Kopitz, ha chiesto al governo tedesco di intervenire con i fondi pubblici per salvare l'azienda:"chiudere gli occhi adesso senza fare nulla significa perdere tutto".

La danese Vestas ha in programma il taglio di 3700 posti. "L'ulteriore riduzione della forza lavoro fa parte del programma di riduzione costi a cui Vestas sta lavorando dal novembre 2011", ha commentato l'ad del gruppo Ditlev Engel aggiungendo che gli oltre 250 milioni di euro di risparmi serviranno a tornare all'utile l'anno prossimo.

fonte | it.ibtimes.com

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